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Nell’accezione più comune, il gioco dei bambini è visto come un momento di svago con un fine esclusivamente ludico, un’attività meno “importante” rispetto ad altre, disimpegnata e poco “seria” con cui riempire le giornate del piccolo, facendogli trascorrere delle ore di divertimento.
Adottando questa visione, incentrata soltanto sull’obiettivo ricreativo del gioco, si rischierebbe di dimenticare o di sottovalutare le sue molteplici valenze educative e la sua funzione chiave nell’apprendimento.
Leggendo il nostro articolo scoprirai quanto il gioco sia importante per il bambino e quanto sia fondamentale per la sua crescita e per il suo sviluppo.
Sommario
Perché il gioco è importante per il bambino?
Come sostengono autorevoli studiosi che hanno approfondito le caratteristiche del gioco dei bambini, per i più piccoli giocare è un’attività importante, è l’attività principale a cui dedicarsi, la più spontanea ed immediata, è il loro modo di esprimersi e di presentarsi al mondo, un vera e propria occupazione, piacevole e divertente, a cui riservare tanto impegno e tante energie.
Allo stesso tempo, giocare è un’attività dal grande potenziale educativo, centrale nel processo di apprendimento: è proprio attraverso il gioco che il bambino scopre la realtà che lo circonda, impara e cresce, acquisisce e sviluppa abilità e competenze di varia natura, da quelle cognitive a quelle socio-relazionali, da quelle affettive a quelle motorie.
In altre parole, il gioco non è soltanto una fonte di piacere e di divertimento ma anche una grande opportunità di apprendimento. Si crea così un circolo virtuoso che favorisce la crescita e lo sviluppo del bambino: il piccolo apprende perché si diverte e si diverte perché apprende.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo nel dettaglio le varie funzioni del gioco per il bambino e le diverse abilità e capacità che gli consente di acquisire.
Il gioco è divertimento
La prima e più intuitiva funzione del gioco è quella strettamente ludica, per cui giocare procura piacere, divertimento e soddisfazione.
Il bambino possiede un’attitudine innata al gioco. Possiamo dire che gioca per natura e continua a giocare proprio perché ha sperimentato che questa attività genera gioia, benessere e interesse. E’ qualcosa che lo appassiona e che non vuole abbandonare. Dedica tutto se stesso al gioco, impegnando tutte le sue capacità.
E proprio questo impulso e questa passione sono alla base della seconda funzione del gioco, quella che abbiamo definito educativa. In altre parole, il gioco è educante e attraverso il coinvolgimento del piccolo favorisce l’apprendimento.
Il gioco è apprendimento
Se si analizzano le potenzialità del gioco, in tutte le sue molteplici forme e varianti, è evidente la sua valenza educativa. Il gioco è infatti uno straordinario mezzo di formazione, uno strumento di apprendimento che permette al bambino di acquisire e sviluppare competenzeindispensabili per la sua crescita.
A questo punto, vediamo nel dettaglio le tre macro-forme di apprendimento che sono stimolate e sviluppate dal gioco.
Il gioco è apprendimento e sviluppo cognitivo e psicologico
A livello cognitivo il gioco favorisce l’apprendimento e lo sviluppo di moltissime facoltà psicologiche, mentali e intellettive. Stimola l’intelligenza, la memoria, l’attenzione, la concentrazione e la comunicazione verbale e non verbale.
Il gioco, inoltre, è una straordinario strumento per liberare la creatività, l’immaginazione e la fantasia del bambino, una palestra per affrontare e risolvere problemi e situazioni più o meno complesse, sviluppando le capacità di problem solving.
Attraverso il gioco, inoltre, i più piccoli esplorano e imparano a conoscere la realtà esterna e gli oggetti che la compongono; apprendono l’esistenza e l’importanza delle regole, recepiscono, rielaborano, memorizzano e conservano le informazioni apprese durante l’esperienza e sviluppano la loro percezione visiva, uditiva e tattile.
Il gioco è apprendimento e sviluppo cognitivo e psicologico
Giocare accelera e favorisce lo sviluppo del bambino dal punto di vista affettivo, relazionale e sociale.
Nei primi anni di vita, almeno fino ai tre o quattro anni, il bambino gioca da solo, prima con il proprio corpo o con il corpo della mamma o del papà poi con quei giocattoli che gli permettono di conoscere e di capire ciò che lo circonda. In questo modo, il piccolo inizia a prendere coscienza di sé e degli altri, impara a conoscere se stesso e le sue abilità.
Dal terzo al quarto anno di età il gioco è anche condiviso e svolge un’importante funzione socializzante. Condividere del tempo insieme agli amici o ai compagni, giocando e divertendosi, permette al bambino di creare e rafforzare legami e amicizie. Il piccolo viene posto in relazione con i coetanei, sperimentando gioie ed emozioni positive ma anche conflitti ed emozioni negative. Entra a far parte di un gruppo, abbandonando la sua iniziale asocialità individuale, e definisce la sua personalità all’interno di un contesto più ampio.
Per il bambino tutto ciò rappresenta una grande opportunità di formazione sociale e di scoperta della norme che regolano la vita all’interno di un gruppo e di una società.
Il gioco è la medicina più grande.
Il gioco è apprendimento e sviluppo motorio
Infine, i giochi individuali o collettivi che prevedono un movimento permettono al bambino di sperimentare, acquisire e affinare quelle capacità motorie che sono alla base del suo sviluppo fisico.
Giocando e divertendosi il bambino può allenare ed esercitare la propria velocità, la resistenza, l’equilibrio, l’elasticità, la propria forza e mobilità, oltre a quelle capacità coordinative come l’orientamento, la reazione, la trasformazione, la differenziazione e laritmizzazione.
Fin dai giochi più “semplici” a cui si dedica dai primi mesi, il bambino apprende progressivamente gli schemi motori di base, affinandoli e perfezionandoli con il tempo e con giochi sempre più “evoluti” e corrispondenti alla sua crescita fisica, cognitiva e psicologica.
Alla fine di questo articolo, possiamo dire che il gioco è sia uno strumento di divertimento sia uno straordinario mezzo di apprendimento, capace di favorire lo sviluppo del bambino nella sua totalità. Per questo, vi diamo un consiglio prezioso: bambini, e non solo, GIOCATE!
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